Ti sei mai chiesto cosa succede al tuo corpo se mangi pasta scaduta? Gli effetti sono sorprendenti.
La pasta è l’alimento italiano più famoso al mondo. Buonissima, nutriente e versatile viene cucinata in tantissimi modi. Fiore all’occhiello della tradizione culinaria nostrana è stata esportata ovunque. Le sue proprietà nutritive sono note, ma cosa accade se viene ingerita dopo la data di scadenza? Gli effetti sono stati comprovati e, resi noti dagli esperti. In linea generale, gli alimenti scaduti cambiano sapore e consistenza, perdono la freschezza e assumono un gusto sgradevole.
Inoltre, specie quelli deperibili come latticini, prodotti freschi e carne divengono solitamente un ambiente fertile per i batteri nocivi, potendo causare delle intossicazioni alimentari. Alcuni batteri possono poi produrre tossine che non vengono eliminate neppure cuocendo i cibi, in tal caso, il rischio intossicazione è molto alto. I sintomi più comuni, nel caso in cui si siano ingeriti cibi contaminati sono: nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.
Cosa succede al tuo corpo se mangi pasta scaduta?
In rari casi, i cibi scaduti possono far scaturire anche reazioni allergiche o intolleranze in individui sensibili. Dunque è importante controllare spesso le date di scadenza riportate sulle confezioni degli alimenti per non incorrere in questi rischi. Ma cosa accade, nella fattispecie, se viene consumata la pasta scaduta? Non tutti sanno che anche la pasta ad un certo punto scade, ma quali sono gli effetti se viene ingerita?
La pasta scaduta perde i suoi valori, tuttavia se conservata correttamente, al riparo dalla luce e da fonti di calore in un ambiente secco e asciutto, non è nociva. Non è pericoloso mangiare la pasta oltre la data di scadenza, l’unico rischio è che perda le proprietà organolettiche e, dunque, non abbia più la sua consistenza caratteristica.
Ovviamente, se all’interno della confezione si scorge la presenza di parassiti ed insetti, il consiglio è quello di gettarla via e non consumarla. In assenza dei suddetti, la pasta secca se scaduta può essere consumata anche fino a qualche settimana dopo la data prevista. Il discorso, invece, cambia per la pasta fresca che deve essere consumata entro e, non oltre, la data riportata sulla confezione.
Come accennato, infatti, in tali casi si può incorrere in una intossicazione alimentare i cui sintomi più comuni sono: vomito e diarrea. E se la pasta è già cotta invece? È possibile consumare la pasta già cotta sino ad un massimo di 5 giorni dopo la cottura, ciò che è importante è la modalità di conservazione. Va riposta, infatti, in contenitori ermetici di vetro e messa in frigorifero.